Dal 01.07.2020 al 31.12.2022
La Val d'Aveto, circondata da alcune tra le montagne più belle e più alte dell’Appennino ligure, è stata in passato al centro di scambi commerciali tra Liguria, Lombardia ed Emilia Romagna, ma anche tappa di passaggio per i mercanti di prodotti tessili fiorentini e lucchesi diretti in Francia. I viaggiatori per sfuggire ai pericoli del mare infatti preferivano sfruttare i valichi dell'Appennino dove i mulattieri trasportavano tramite carovane olio, sale, e al ritorno dalla val Padana vini e cereali.Gli stessi percorsi, sui quali sorsero antiche fondazioni monastiche che svolsero un ruolo fondamentale nella vita delle comunità e nella gestione del territorio assieme ai locali signori feudatari che qui esercitavano il loro potere, in parte li ripercorriamo oggi in auto per andare alla scoperta di piccoli borghi, antiche chiese, foreste e castelli che faranno da cornice a un viaggio attraverso i tanti sapori della valle.
Un itinerario, da seguire passo dopo passo o da riorganizzare secondo i vostri gusti ed interessi.
PRIMO GIORNO
Salendo in auto dal mare, si entra in Val d’Aveto attraverso il Passo della Forcella, che segna lo spartiacque tra il versante tirrenico e quello padano: sosta nel minuscolo borgo di Ventarola, antico punto di passaggio per le carovane di muli e mercanti lungo una delle direttrici delle vie del sale.
Da qui partono diversi percorsi escursionistici per rilassarsi in mezzo alla natura nella bella stagione oppure per camminare con le ciaspole d'inverno.
Potete anche scegliere di pernottare nel borgo, nel Rifugio del Parco dell'Aveto, bellissimo edificio interamente in pietra, recentemente ristrutturato.
SECONDO GIORNO
Tornando sulla strada principale, si attraversa il borgo di Parazzuolo, con l’oratorio seicentesco di San Giacomo, per poi raggiungere il paese di Cabanne, fondato nel XII secolo dalla famiglia Della Cella, che esercitava il controllo sui traffici mercantili. Di questo passato rimangono tracce dei grandi portali strutturati appositamente per il passaggio dei carri, numerose case in pietra e il palazzetto nobiliare che conserva ancora due guardiole angolari, un tempo probabilmente utilizzato come dogana.
Si prosegue per l’area attrezzata di Farfanosa, riconoscibile dai “barchi” che proteggono i tavoli da picnic, una riproduzione dei tradizionali fienili a tetto mobile caratteristici della Val d’Aveto: si può sostare alla spiaggetta per un bagno rinfrescante nel torrente Aveto o per pescare (si tratta di una Riserva Turistica di Pesca quindi, se ci sono pescatori, è necessario rispettare la loro presenza).
Poco oltre si incontra il bivio per Villa Cella, antica sede del cenobio benedettino di San Michele di Pietramartina, attivo almeno dall'inizio del XII Secolo e per i successivi duecento anni. Tornando sulla strada provinciale si prosegue fino a Rezzoaglio, dove si può ammirare la chiesa parrocchiale dedicata a San Michele Arcangelo con il suo slanciato campanile settecentesco, il più alto della valle, e vicino ad essa il ponte che fu costruito nel 1825, anche se la tradizione locale sostiene sia di epoca romana.
Continuando l'itinerario in direzione Santo Stefano si procede fino ad incontrare sulla destra il bivio per Amborzasco, uno dei borghi meglio conservati dell'intera valle e in passato importante nodo commerciale tra la Lunigiana e l’alta Valle Sturla. Camminando per le viuzze del paese si possono ancora distinguere l'accesso di una antica bottega, una casa torre e quella che fu un tempo la dogana; salendo verso il monte Aiona (segnavia “rombo giallo vuoto”) si trova la Ca' da Gràttura sotto la quale passa l'antica mulattiera e che fu un tempo struttura adibita al controllo viario locale.
Salendo oltre Amborzasco si raggiunge la Foresta del Penna, per un pasto o uno spuntino al Rifugio Casermette del Penna con vista sul Monte Penna e dove è anche possibile il pernottamento. Da qui è possibile fare belle passeggiate a piedi o un giro sulla carrozza trainata da cavalli messa a disposizione dal Rifugio. Continuando in direzione di S. Stefano d’Aveto passando per il Passo del Tomarlo (strada chiusa durante la stagione invernale), si potrà godere di splendidi panorami sulla valle e, tra maggio e giugno, di una spettacolare fioritura di maggiociondolo che inonda il paesaggio di cascate di fiori gialli!
Da non perdere una sosta al Centro Giardinaggio e Prodotti Tipici Il Bucaneve, dove oltre all’esposizione di piante e fiori si possono degustare e acquistare formaggi locali e gelato agricolo al fiordilatte.
Arrivati a Santo Stefano d’Aveto, i sensi sono messi a dura prova: dalle pasticcerie esce un fragrante profumo di canestrelli e torta pinolata e i ristoranti tentano la gola con piatti della cucina tradizionale e funghi.
Per cenare si consiglia il Ristorante dei Fieschi o l'Hosteria della Luna Piena, mentre per il pernottamento l’accogliente B&B La Soldanella.
TERZO GIORNO
Al risveglio, dopo una gustosa colazione al B&B o nella storica Pasticceria Marrè, potrete vedere il Castello Malaspina-Feschi-Doria affacciato sulla piazza del capoluogo, risalente alla seconda metà del XV secolo. Su prenotazione è possibile effettuare una visita guidata.
Sulla via del ritorno suggeriamo una sosta ad Allegrezze, anch'essa importante snodo stradale del passato, che ospita la chiesa di Santa Maria Assunta, probabilmente la più antica della valle, risalente al XIII secolo. All’interno è conservato Il battesimo di Cristo, affresco datato tra la fine del XV secolo e l'inizio del XVI.
E poi lasciamo ancora spazio ai gusti e profumi della tavola con altre soste dedicate all’acquisto di prodotti locali che portano con sé il ricordo di antiche tradizioni:
- il Mulino di Gramizza dove acquistare ottime farine di mais, grano, castagne, ceci e farro macinate a pietra
- il Caseificio Val d'Aveto a Rezzoaglio Basso produce formaggi con latte di montagna secondo le antiche tecniche di lavorazione. Da assaggiare i gustosi San Ste' e Sarazzu, ma anche un pregiato yogurt colato ai mille gusti e, d’estate, un buonissimo gelato. Nelle domeniche d’estate lo spazio attrezzato esterno ospita degustazioni guidate alla scoperta delle caratteristiche dei prodotti.
Tornerete a casa con tante belle immagini nel cuore e con un carico di bontà!
Costo a persona: a partire da € 52,00
La tariffa indicata include:
- 1 pernottamento al Rifugio Ventarola
- 1 pernottamento con prima colazione in camera doppia al B&B La Soldanella
Per un consiglio, informazioni dettagliate o per prenotare pernottamenti, ristoranti e visite contattate il Punto Info di Borzonasca: tel. +39 334 61 17 354 – info@unamontagnadiaccoglienza.it
In collaborazione con Dafne Viaggi
Costo a persona che include:
- 1 pernottamento al Rifugio Ventarola
- 1 pernottamento con prima colazione in camera doppia al B&B La Soldanella
A PARTIRE DA
52,00
52,00